Quando l’amore diventa ossessione, che fare?
Dall’ansia delle chat alla dipendenza affettiva, fino allo stalking … Tutto questo non è amore
Tutto ha inizio in modo involontario, senza premesse, quasi…
Si inizia così: si invia un messaggio. Uno come tanti. E si attende, per diverse ore, la spunta. Quella blu. Ma la risposta non arriva. Eppure non è accaduto nulla.
Ci si è salutati per bene. Si sono scambiate parole e promesse bellissime.
Sentiamo ancora il suo profumo addosso. Ma niente.
Riproviamo. Nulla. Eppure è online. Mandiamo uno smile… Ehm, niente.
Di nuovo.
Sale l’ansia. La paura. Il cuore è stretto in una morsa.
E’ cosi che inizia, involontariamente, tutto.
L’Ossessione d’amore.
Quando l’amore diventa ossessione, che fare?
Ecco che uno stato oggettivo del tipo «sono al lavoro. Mi sto dedicando ad un progetto, non ho tempo di leggere né di fare un saluto. Il «Non mi alzo dalla sedia da ore», diventa soggettivo
«Non mi ama – Non mi vuole – Non mi risponde. Si è rotto qualcosa fra noi».
E iniziano i messaggi, le richieste di rassicurazione, le chiamate… L’altra persona non capisce ed inizia ad irritarsi.
Ecco che il processo si acuisce e assume proprio le forme che temiamo…
Ci spaventiamo dell’irritazione e iniziamo a chiedere ancora di più.
L’altro invece, esasperato, chiude. Chiude davvero, intimorito, spesso. Sollevato, anche».
«È datata 1985 la prima pubblicazione di “Donne che amano troppo” di Robin Norwwod.
Un manuale americano che per primo portò all’attenzione il tema dell’ossessione affettiva».
Non è argomento nuovo, dunque.
Tuttavia «con l’avvento di chat e social il problema si è amplificato, favorito dalle infinite possibilità che la rete offre e dal clima di insicurezza nel quale viviamo».
In questo panorama nel quale cerchiamo porti sicuri o anche solo piccoli salvagenti, c’è chi soffre di disturbi molto preoccupanti: «Si va dalla dipendenza affettiva e sessuale alla dipendenza da relazioni in chat che possono sfociare in casi di stalking e violenza domestica, erroneamente definiti “assassinii per amore”».
In realtà d’amore ce n’è ben poco: «L’ossessione affettiva, che si distingue dal disturbo ossessivo, che costituisce invece un disagio psichico dalle connotazioni specifiche, si inerisce in legami dove vi è una dipendenza relazionale, dove l’altro viene percepito come unico ed esclusivo artefice della propria vita e del proprio benessere.
Se si instaura questo tipo di legame ogni situazione di separazione o di distacco anche momentaneo viene vissuto con un carico di ansia molto forte, un’ansia abbandonica, priva di fattori oggettivi e per questo ancora più spaventosa».
Che fare allora per aiutarsi?
Le dipendenze non chimiche dovrebbero essere affrontate con approcci plurintegrati di lavoro psicologico soprattutto quando ne riconosciamo la precarietà. Occorre poi disciplinarsi l’accesso ai social, nutrire la propria vita di momenti di socializzazione veri, di passioni, interessi, hobby. Fare ogni tanto una check list della propria vita di relazione, cercando nutrimenti affettivi reali quali volontariato, attività di gruppo o cura di animali domestici.
Testo tratto da un redazionale del 2019 a cura di Arianna Torelli (intervista alla psicologa Amalia Prunotto)
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Quando l’amore diventa ossessione, che fare? | D.ssa Amalia Prunotto Psicoterapeuta Parma Rimini Padova
Quando l’amore diventa ossessione. Come superare l’ossessione d’amore. Dall’ansia delle chat alla dipendenza affettiva, fino allo stalking. D.ssa Amalia Prunotto Psicoterapeuta Parma Rimini Padova