Figli che perdono la bussola.
Alcuni a causa di cicogne un
po’ sperdute; altri per effetto
di ansie e paure che li portano ad
abbandonare la scuola e a stare lontani
da tutti. A loro e ai loro genitori si
rivolgono due progetti ideati dai consulenti LIDAP Onlus (Lega Italiana
contro i Disturbi d’ansia, d’Agorafobia
e da attacchi di Panico) sez. di Parma.
QUANDO LA CICOGNA
SMARRISCE LA ROTTA
L’arrivo del nuovo anno alimenta in
molte coppie il desiderio di accogliere finalmente la cicogna, simbolo
di fertilità e amore per i figli. Quando infatti un bebè non arriva viene
spesso vissuto come un dramma, una
sorta di lutto che i partner vivono
come proprio di ciascuno e non
come della coppia. «Chi inizia la PMA
(Procreazione Medicalmente Assistita), – spiega Amalia Prunotto,
psicologa e psicoterapeuta – avverte
poi un’altalena di emozioni destabilizzanti: l’inadeguatezza, la solitudine o la
vergogna nel parlarne. Visite ed esami
invasivi prendono così il sopravvento
e schiacciano lavoro, amicizie ed intimità». Per dare uno spazio di ascolto
in un’ottica di integrazione mente-corpo, è nato il progetto “Quando la
cicogna smarrisce la rotta”: «un
percorso di sostegno psicologico –
prosegue la dott.ssa Prunotto – che
propone una serie di incontri
che si tengono negli Studi di
Genitori 4.0 si diventa
DUE PROGETTI DI SOSTEGNO PER MAMME, PAPÀ E FIGLI ADOLESCENTI
IN COLLABORAZIONE CON LIDAP ONLUS
varie città italiane,
tra cui Parma, Padova,
Bologna e Rimini. Una proposta di ampio respiro che
si completa con seminari e
momenti formativi aperti
al pubblico e a tutte quelle
figure del mondo medico, legislativo e sociale
impegnate sulle tematiche
delle nuove genitorialità,
tra i quali la psicologa e
psicoterapeuta Maria
Letizia Rotolo, tra gli
autori del libro “Psicosociologia della
genitorialità” (Golem Edizioni). Negli
ultimi anni hanno infatti visto la luce
sempre nuovi interrogativi, contributi
e protocolli di pratiche sulle aree del
ciclo di vita che arrivano a toccare la
sfera della procreazione assistita eterologa e della GPA (Gestazione per
altri). Temi poco conosciuti nella loro
realtà oggettiva, ma molto dibattuti
sui quali ginecologi, psicologi, psicoterapeuti, avvocati e ricercatori puntano
a fare chiarezza».
ADOLESCENTI 4.0, TRA MITO
E REALTÀ
Depressione, ansia e attacchi di
panico. Sono i sintomi di un disagio
psicologico che porta alcuni ragazzi a
ritirarsi in casa, rifiutando di recarsi a
scuola ed evitando i contesti sociali.
Indipendentemente dal rendimento
scolastico e dalla situazione economica della famiglia. Il fenomeno nasce in
Giappone negli anni ’80 con il nome
“Hikikomori” (letteralmente “stare in
disparte”) ed è tradotto in Italia con la
definizione “eremiti sociali”. «Questi
adolescenti, perlopiù di età compresa
tra i 13 e i 16 anni che arrivano però
fino ai 25 anni – commenta Diana
Vannini, psicologa e psicoterapeuta – rimangono in casa, assorbiti
dal mondo virtuale dei videogiochi
oppure perennemente connessi ai
social network senza però rispondere
a messaggi e telefonate di compagni di
scuola ed insegnanti».
Cosa possono fare i genitori per
incoraggiare questi figli in difficoltà? «Il
ruolo della famiglia è centrale, spesso
perché questi ragazzi non si sentono
capiti. Occorre quindi cercare empaticamente di connettersi al loro vissuto
emotivo e quotidiano per poterci
essere come adulti al loro fianco. Per
far fronte a questa problematica sta
nascendo a Parma un progetto pilota, pensato per creare un
contesto aggregazionale dove possano
scambiarsi le loro esperienze».
Per aiutare i ragazzi «è stato infatti
ideato – aggiunge la dott.ssa Prunotto
– il progetto “Adolescenti 4.0, tra
mito e realtà” che propone gruppi
di parola sul modello dei gruppi di
auto-mutuo-aiuto LIDAP, ma pensati
appositamente per i giovani, ai quali
si affiancano laboratori di arteterapia che prevedono attività creative
di disegno, pittura o altre tecniche
espressive. Per trovare un’apertura
che non sia solo quella logico-razionale della parola ma supportata anche
dalle espressioni non verbali».
Per altre info:
www.amaliaprunotto.com;
www.marialetiziarotolo.it;
www.dianavannini.it
di Arianna Torelli