Come costruire la felicità sentimentale | D.ssa Amalia Prunotto | Psicologa Psicoterapeuta a Parma Padova e Rimini

Come costruire la felicità sentimentale

Come costruire la felicità sentimentale

Come costruire la felicità sentimentale.
Malgrado una certa tradizione romantica abbia elevato l’amore a panacea di tutti i mali, due cuori e una capanna purtroppo non funziona.

Lo vediamo di continuo: separazioni sofferte, convivenze infernali, vite bloccate…  
L’amore che s’illude di bastare se stesso, sottoposto al carico della routine, ai sacrifici e alle fatiche della vita quotidiana, invece di fiorire, si logora e implode. Riconoscerlo consente di adottare l’atteggiamento utile a superare i tanti ostacoli che una coppia deve affrontare.
No alle discariche emotive e alla routine troppo scontata; no ai sacrifici o all’eccessiva dipendenza.

Non si ha ancora una visione unitaria dell’esperienza dell’amore, ma una cosa si sa: occorre un ambiente adatto, inteso nel senso più ampio, affinché l’amore possa esprimersi. Se questo ambiente non c’è per i motivi più diversi, dobbiamo essere noi stessi a crearlo.

L’amore ha bisogno di essere accompagnato da alcuni “amici” preziosi, fattori psichici, atteggiamenti mentali e comportamentali che, se ben coltivati e protetti, aiuteranno la coppia a tenere la rotta e, soprattutto, a rigenerarsi.

PRIMA COSA

Cambia mentalità

Prendere atto che l’amore, da solo, non basta e che ha bisogno di aiuti non significa svilirlo ma sottolinearne il valore, riconoscendo la necessità di impegnarsi attivamente per il benessere del rapporto e per la sua vitalità.

Il primo di questi è l’equilibrio psichico individuale, indispensabile per garantire un assetto stabile alla propria relazione. C’è chi soffre di continui sbalzi d’umore, di ansia o depressione e permette loro di invadere l’atmosfera di coppia, sperando che l’altro sopporti. Certo, il rapporto deve poter accogliere i problemi di entrambi, ma non può essere la discarica dove sfogare tutto.

il comfort, intesto come possibilità di sentirsi a proprio agio. Serve un’atmosfera dove ognuno possa esprimersi liberamente, senza gabbie dettate da imposizioni e gelosie.

la flessibilità che offre la possibilità di cambiare pur senza disdegnare il piacere del conosciuto, ossia di una routine sufficientemente sana nella quale, ciclicamente, sia possibile assecondare i continui mutamenti degli individui e della coppia.

la condivisione. In un’epoca segnata dall’individualismo, è facile trovare partner alla ricerca di una realizzazione esclusivamente personale. L’amore, però, per restare in vita, ha bisogno che il percorso di ciascuno – necessario e salutare – venga affiancato da momenti comuni, progetti ed interessi da condividere con l’altro.

Dare spazio all’amore

trovare sempre nell’arco della giornata il tempo e il modo per dire al proprio partner “ti amo” . Può sembrare banale, ma è importantissimo farlo, ovviamente a condizione di sentirlo. Qualsiasi modo va bene (non ci sono limiti alla fantasia): può bastare un fiore, una carezza, un pensiero gentile, una telefonata, una sorpresa o piccole attenzioni, che faranno capire alla persona che amate quanto è importante per voi. Dopotutto è il pensiero che conta!

Essere coerenti

L’amore va soprattutto dimostrato e non solo dichiarato. Comportarsi in maniera coerente rispetto al punto precedente è una strategia salva rapporto di importanza cruciale se si vuole evitare di creare contraddizioni tra quello che viene detto a parole e ciò che viene comunicato con i fatti e le azioni quotidiane. Attenzione, dire al proprio partner “ti amo” e poi non essere presenti nei momenti importanti e nelle decisioni che contano nella vita di coppia, equivale a mentire spudoratamente. Può essere utile a questo punto ricordare il primo assioma della comunicazione che afferma…“Non si può non comunicare e tutto comunica… ogni comportamento è comunicazione e la comunicazione è comportamento”.

Comunicare in maniera aperta e leale

In situazioni di divergenza di opinioni, di contrasto e/o di conflitto, è importante confrontarsi serenamente e ascoltare con calma, rispetto ed empatia anche le ragioni e i punti di vista dell’altro senza alcun pregiudizio, e soprattutto con la piena consapevolezza che l’apparente vittoria dell’uno sull’altro equivale in realtà alla sconfitta di entrambi. Se possibile, non lasciar trascorrere più di 24 ore dall’eventuale litigio per cercare di risolvere il problema o di superare al più presto la situazione conflittuale

Tenere sempre una “giusta e sana distanza”

Un rapporto troppo stretto, un amore fusionale, è un rapporto pericoloso; uno con troppa distanza si perde. Se io e te creiamo una relazione in cui siamo sempre insieme, ci diciamo tutto, parliamo di tutto, il rapporto invece di semplificarsi si complica. Non ci sono più due identità, ma un’identità di coppia. Se la distanza invece è troppa, il rapporto non c’è più. Nel primo caso l’amore diventa una morte vivente: svanisce il mistero. Nel secondo caso c’è una distanza incolmabile, non ci si trova più.

Vi riporto le parole di una paziente:
“Mi è già capitato molte volte nella vita: sto con un uomo, magari un giorno non lo posso vedere e il giorno dopo penso a quanto amore sento per questa persona, e sento che mi manca, che vorrei stare sempre con lui”.
La chiave del benessere di coppia non si ottiene cercando la simbiosi con il partner, ma rispettando le differenze: solo così l’amore decolla.
“Ma così non vado bene, devo essere coerente, devo fare una scelta, se dico che lo amo, l’amore ci deve essere sempre, in ogni istante”
E così via, finisci per andare in tilt. E metti in crisi proprio l’amore che volevi difendere!

Riconoscere i propri errori

Sembra facile, ma non è da tutti riuscire a farlo perché riconoscere di aver sbagliato richiede umiltà, coraggio e soprattutto intelligenza sociale ed emotiva. Un comportamento socialmente competente ed emotivamente intelligente prevede una strategia infallibile in tre punti:

a) riconoscere i propri errori senza mezzi termini;
b) scusarsi sinceramente per l’accaduto;
c) impegnarsi a non ripetere l’errore commesso.

Le coppie che hanno fatto proprio questo fondamentale principio di comunicazione interpersonale, hanno vita lunga, quelle che invece prediligono giochi pericolosi come “la caccia alle streghe”, “nascondersi dietro un dito” e “il gioco al massacro (è tutta colpa tua se…)” hanno i giorni contati, insieme alla certezza di soffrire.

Imparare a perdonare

L’amore è anche e forse soprattutto capacità di perdonare. Il perdono è un atto d’amore che appartiene alle persone generose di cuore. Chi non sa perdonare, non può dire di saper veramente amare. Ci sono situazioni in cui il perdono, di per sé difficile da concedere, rappresenta l’unica via d’uscita, da pagare a volte a caro prezzo, ma è un investimento pur sempre conveniente se si tratta di vero amore. In caso contrario, negato il perdono, ci si troverà sicuramente pieni di orgoglio, ma allo stesso tempo più vuoti dentro nell’attesa di potersi “leccare” la propria ferita narcisistica.

Rinunciare alla perfezione

Ricordarsi che nessuno è perfetto è una regola d’oro spesso dimenticata che, se puntualmente osservata, può evitare inutili tensioni, ansia da prestazione e stress nella coppia. Se non accettiamo i limiti del nostro partner o non tolleriamo i suoi difetti e le sue imperfezioni, con molta probabilità non lo amiamo abbastanza o forse abbiamo (e il ché è ancora più grave) una visione distorta e infantile dell’amore. Questo potrà generare anche aspri conflitti nella relazione, ma a quel punto conviene interrogarsi sulle ragioni di fondo della propria scelta e darsi delle risposte coerenti.

Far prevalere il “senso del noi”

Sembra banale dirlo, ma la coppia è composta da due persone con bisogni, motivazioni, obiettivi, interessi, aspettative e desideri diversi; e fino a quando nella coppia prevarranno interessi personali e forme di egoismo, comunque espresse, non si andrà molto lontano sul difficile cammino della crescita emotiva, dell’amore e della felicità. Questo traguardo, che ogni coppia desidera raggiungere, è invece possibile se i partner sono entrambi capaci di creare da subito quel magico “senso del noi ” che è un sentimento profondo, basato sulla condivisione di tutto ciò che crea e rinforza un legame affettivo, e che va alimentato costantemente nel tempo. 

Ma come si costruisce il senso del noi ? Innanzitutto con quella complicità , tipica delle coppie molto unite, che pervade anche le piccole cose come i rituali piacevoli e tutti quei momenti emotivamente coinvolgenti che scandiscono il rapporto di coppia, come viaggiare e far vacanza insieme, ritrovarsi a tavola, passeggiare tenendosi per mano, far l’amore, divertirsi, gioire dei momenti di intimità, ma anche affrontando uniti le inevitabili difficoltà della vita, le situazioni di dolore e i momenti di sofferenza, senza dimenticare l’importanza di avere un linguaggio comune che faccia da sfondo al rapporto di coppia, caratterizzandone in modo esclusivo le fasi evolutive. Questo e molto altro ancora serve a creare il senso del noi , che ovviamente comprende anche le decisioni importanti da prendere insieme per il bene della coppia, come per esempio l’acquisto di una casa, il lavoro, l’educazione dei figli.

Non chiedere prove d’amore

Le persone manifestano il proprio amore in modi e tempi del tutto personali; per cui è assolutamente inutile e ridicolo chiedere espressamente di fare qualcosa per dimostrare amore. Ciò farà sentire il partner alle strette e svilirà il significato di quei gesti che dovrebbero sorgere naturali e spontanei. Piuttosto poni attenzione a come il tuo partner, anche in modi discreti, fa capire di volerti bene: imparerai a conoscerlo più nel profondo e ti sentirai più apprezzata senza sentire l’esigenza di certe richieste.

Alimentare la passione

Desiderare l’altro e sentirsi fisicamente, sessualmente e emotivamente attratti dall’altro, ma allo stesso tempo rendersi a propria volta sempre desiderabili e attraenti agli occhi del proprio partner.
Insieme all’intimità e all’impegno, la passione è un elemento cardine del rapporto di coppia da cui dipende la stabilità relazionale; e forse è anche l’aspetto più difficile da gestire nel tempo. E la difficoltà consiste nel fatto che la passione per sua natura è un fattore che molti considerano legato esclusivamente alla bellezza, all’attrazione fisica, alla corporeità e meno ad elementi più intangibili come il “fascino ” che è invece una qualità importantissima che una bella persona è in grado di emanare a prescindere dalla sua età anagrafica.
Per mantenere sempre alta la “fiamma” della passione, allora la coppia ha bisogno di evolvere anche sessualmente e di rinnovarsi per riuscire ad essere sempre all’altezza delle aspettative affettive, sessuali ed emotive del partner.

Creare intimità nella coppia

La tenuta di una coppia nel tempo è direttamente proporzionale al grado di intimità che i partner riescono a stabilire tra di loro. L’intimità è uno straordinario collante e consiste nell’ascolto dei bisogni del partner, nel cercare di mettersi nei suoi panni, nel provare a comprendere cosa sta provando in un determinato momento. E’ SENTIRE L’ALTRO a livello emotivo. Per funzionare ha bisogno di essere continuamente alimentato attraverso una fiducia reciproca profonda e incondizionata. Solo su queste basi è possibile rivelarsi completamente all’altro, svelare i propri segreti, mettere a nudo le proprie debolezze o paure senza il timore di apparire fragili, vulnerabili o di essere giudicati per le proprie “zone erronee”.

Impegnarsi verso l’altro

E’ in assoluto la regola di buon senso più difficile da seguire in un rapporto di coppia. Infatti, l’impegno implica da un lato l’assunzione di responsabilità nei confronti del proprio partner, specificamente legate a tale ruolo, dall’altro la volontà e il desiderio di non deludere mantenendo in qualsiasi situazione un comportamento adeguato che garantisca condizioni di equilibrio emotivo e stabilità nella coppia. Più in particolare, il termine impegno ha una valenza olistica, che abbraccia diverse dimensioni del rapporto, tutte assolutamente importanti, che vanno da quella relazionale , a quella psicologica, affettiva e professionale.

Impegno dal punto di vista relazionale vuol dire innanzitutto fedeltà e rispetto per l’altro; nella dimensione psicologica l’impegno assume il significato di fiducia e aiuto fornito al partner per sostenerlo nel suo percorso di autorealizzazione e crescita personale; in ambito affettivo l’impegno sottintende la presenza non solo fisica, ma soprattutto emotiva sia nei momenti belli che in quelli difficili della vita.

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